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Nostalgia patagonia

 

Cè qualcosa alla fine di quel mondo che ti resta dentro e ti leva il respiro. Forse la natura cosi immensa, i boschi, i colori più intensi nei mesi più freddi, le montagne irraggiungibili e le vette granitiche, il blu. Il blu e l’azzurro dell’acqua dei fiumi e del gelo.

I ghiacciai, mostri ruggenti in eterno movimento, cosi fragili che si sciolgono crollano e tornano acqua, la matrice che unisce il tutto.

É una sensazione cosi grande trovarsi davanti a tutto questo che fa male, un dolore immenso spiazzante ma allo stesso tempo la presa di coscienza di essere parte di un tutto, la matrice che ritorna che è la  stessa che scende sulle mie guance se piango e viene dal centro del mondo che si sta sciogliendo.

Se fossi foco diceva, ma sono acqua.

Questi paesaggi diventano altro, pura nostalgia, destinati come tutti noi al cambiamento.

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